Per lucem et tenebram transeunt vitae nostrae mortalis.

sabato 26 marzo 2011

Eva e Adamo...

...per far felici le signore, Adamo e Eva, per i maschietti, così non si litiga e siamo tutti contenti (stessa storia che per Giulietta e Romeo tra l'altro...).


Nomi e femminismi a parte, questi biblici progenitori mi scocciano da una settimana circa. Roba da matti. Tutto è iniziato con l'acquisto del mio soprabito lunedì scorso: a me piacciono le cose un po' ricercate e particolari in fatto di cappotti e simili, così per affrontare la primavera mi sono comprata un bel soprabito con su ricamato uno schizzo raffigurante appunto Adamo ed Eva (o Eva e Adamo che dir si voglia) in un trionfo di margherite azzurre (Ve lo faccio anche vedere qui). Poi c'è stata una mia cara amica che mi ha regalato un bellissimo disegno sempre dei due signori in questione (a proposito: grazie Cristina, l'ho incorniciato!) e per finire ieri sera e Zelig, Lella Costa parlava ancora di Eva e Adamo. Tre volte in una settimana mi sembra eccessivo e, poiché io credo nelle coincidenze ma fino ad un certo punto, ho pensato che i due miei e vostri presunti avi volessero un po' di attenzione.



Ora, se si digita Adamo ed Eva su google viene fuori, e non esagero, di tutto: wikipedia, bibbia, testi apocrifi, ristoranti, film porno, cinema, opere d'arte e chi più ne ha più ne metta.



Così ho dovuto fare una veloce scelta.



Innanzitutto devo ammettere che a me la storia di Adamo ed Eva non è che sia mai piaciuta molto, nemmeno quando da bambina la mia insegnante di catechismo cercava di spacciarmela come vera (perdonatemi, non voglio offendere nessuno ma personalmente sono una fan del big bang). Ora che la prendo, come molte altre cose, come una fiaba fantasy non è che il mio giudizio sia molto migliorato. Preferisco di gran lunga l'arca di Noè.

Tralasciando i miei personali gusti per me una favola è e tale rimane. E su questo nessuno mi farà cambiare idea. Ho letto la Genesi così come ho letto il Silmarillion di Tolkien, che più o meno raccontano delle stesse cose.

Ciò non toglie che ci siano sempre belle informazioni da imparare: nomi, coincidenze, curiosità...



Così, tornaniamo ad Adamo ed Eva. La loro storia è condivisa da ebraismo, cristianesimo ed islam. Per tutte queste religioni loro sono il primo uomo e la prima donna.

Adamo significa uomo ma anche terra ed è un santo che, come Eva, ha la sfiga di avere l'onomastico il 24 dicembre e che perciò non viene ricordato da nessuno.

Eva invece significa colei che dà la vita o anche, letteralmente, la versione femminile di maschio cioè "maschia".



Chiarita l'etimologia si scoprono una serie di dibattiti secolari: la mela non è una mela ma un fico, il serpente non è un serpente perché ha braccia e gambe, la costola non è una costola ma...ma cosa? E qui me la sono spassata a pensare che c'è gente che da anni si chiede da dove sia uscita Eva: si trovano articoli e articoli, discussioni, blog ecc.! Ora, a me viene da ridere, ma se vogliamo pensarci sul serio,effettivamente ormai tutti sappiamo che uomini e donne hanno lo stesso identico numero di costole...che imbarazzo mannaggia...e come quando si è scoperto che la terra non è al centro dell'universo...che vergogna...

In realtà poi ho letto che, come capita molto spesso nei dibatti su temi religiosi, nella storia della costola c'è lo zampino di San Tommaso che come al solito le spara grosse...Nella genesi non si parla di costole, il termine usato può essere tradotto in realtà in molti modi piuttosto ambigui...E' stato Tommaso ad inventarsi la storia della costola e a dare il via a questa bagarre...

Tuttavia la cosa più bella che ho scoperto, e qui maschietti fate attenzione, è una ricerca risalente al 2001 di due tizi, chiamati precisamente Scott F. Gilbert e Ziony Zevit e pubblicata nientepopodimenoche sul «The American Journal of Medical Genetics». Questi due signori sono partiti dal presupposto che quasi tutti i maschi dei mammiferi sono dotati di un osso penico. Quasi tutti. Rimangono esclusi la scimmia ragno e l'uomo (che poi perché proprio questa cosa in comune con la scimmia ragno non me la spiego...). Ora quest'osso fa si che un animale si possa accoppiare sempre, anche quando non è in calore. E va beh. L'uomo non ce l'ha (ringraziate madre natura e la sua lungimiranza signori...ai cani spesso capita di romperselo...e mi fermo qui). Ora ai due scienziati sopracitati è venuto in mente che Eva potesse essere stata creata non dalla costola di Adamo ma dall'osso del suo accessorio. A riprova di questa loro affermazione Gilbert e Zevit citano una passo della Genesi in cui si dice che dopo aver creato Eva "il Signore Iddio richiuse la carne". La cicatrice rimasta sarebbe il rafe, termine medico che ho imparato stamattina in croce rossa mentre discutevo di questo argomento con una mia amica veterinaria, cioè quella specie di cicatrice che percorre la parte inferiore di pene e scroto...la quale, tra le altre cose, ha una perfetta spiegazione anatomica che non tira in ballo divine creazione, ma questa teoria è talmente ben congegnata che mi dispiacerebbe smontarla così...



Fatto sta che se le cose sono davvero andate in questo modo, la nascita della prima donna non deve essere stata esattamente piacevole per il nostro eroe primigenio, che pur di avere sta cavolo di compagna (che tra l'altro poi si fa pure fregare dal serpente, cretina!) ha sopportato una bella tagliuzzata dal Padre Eterno...ve lo concedo: da oggi scriverò sempre Adamo ed Eva...










venerdì 25 marzo 2011

imprevisti...

Si, si, proprio loro: i maledettissimi imprevisti, cioè quelle situazioni in cui il destino si incarna in una cosa/persona/animale/evento atmosferico/etc. e, unendosi magicamente alla sfortuna, cerca di rovinarti la giornata.

Diciamo che questi ultimi due giorni sono stati la sagra degli imprevisti. Ieri hanno fatto saltare una giornata che si prospettava come meravigliosa e oggi mi hanno fatto arrivare maledettamente tardi.
Si sa, gli imprevisti capitano e non ci si può fare nulla ma a me infastidiscono particolarmente perché sono una persona che ama preparare le cose con amore e cura e odia vedersi rovinati i suoi piani. Quello di ieri è un imprevisto che non posso non scusare, visto che ha a che fare con la salute di una persona, ma quello di oggi no. Perché si è manifestato con un sintomatico e diffuso ritardo di tutti i treni che transitavano per la stazione di Ferrara. Come una pandemia: non ce n'era uno che fosse in orario. Il mio l'hanno perfino soppresso...Ora, partendo dal presupposto che io e i treni non abbiamo esattamente un ottimo rapporto, i ritardi che hanno a che fare con le ferrovie mi mandano in bestia. DIN DON "annuncio ritardo, il treno regionale 3346 delle ore 15.10 arriverà con 10 minuti di ritardo" e va beh, pensi, dieci minuti che vuoi che sia. DIN DON "il treno regionale (e qui tu ti illudi che annuncino che sta arrivando) 3346 delle ore 15.10 arriverà con 20 minuti di ritardo, diversamente da quanto annunciato in precedenza" e qui inizia a sorgere l'amaro dubbio che il treno in questione si sia disperso nella steppa artica. DIN DON "il solito treno di prima arriverà con 35 minuti di ritardo...e così via di seguito, di dieci minuti in dieci minuti, fino ad arrivare a 55... DIN DON "il treno regionale 3346 delle ore 15.10 è stato cancellato a causa di problemi nelle preparazione del mezzo. Ci scusiamo per il disagio."
Ora, due cose.
La prima: cosa cavolo sono i problemi nella preparazione del treno???cos'è lo dovete vestire?mettergli il fiocco? Pulirlo non credo di certo. E poi, lo preparerete alla partenza, ve ne siete accorti adesso che non ce la fate?? Fino ad ora avete sperato in un colpo di fortuna??
La seconda: adesso vi scusate??? Non avete proprio più pudore. E il bello è che quando finalmente prendi sto benedetto treno e arrivi in stazione ti dicono "vi ringraziamo per aver scelto i nostri treni". Perché ce ne sono altri?? A me risulta che, per le persone non automunite, da Ferrara a Bologna o ci vanno con le FS o correndo o possono fare un mutuo e andarci in taxi...
Morale della favola, sono arrivata dove dovevo arrivare con due ore di ritardo...imprevisti!

Che poi gli imprevisti si sentono a pelle. Quando ci si sveglia la mattina si sa già se la sorte sta tramando contro. E non è che la giornata parta male, anzi di solito sono giorni che iniziano in modo perfetto, ma si sa già che qualcosa non funzionerà. Credo sia un meccanismo naturale, un dono innato che ci consente di proteggerci dagli agguati del destino accanito. Una sorta di autodifesa per non avere un attacco isterico nel momento in cui l'imprevisto effettivamente si manifesterà.

In ogni caso, sesto senso a parte, io ho un trucco per battere la malasorte, antico come il mondo ma perfetto: il cioccolato! Ma non il cioccolato qualunque: i Lindor! Si, si, quei cioccolatini talmente cioccolatosi che basta scartarli per farsi venire una crisi iperglicemica. Quelli ci vogliono. Si prende la palletta, la si mette in bocca intera e si aspetta che si sciolga appena, prima di darle un bel morso. E quando il ripieno burroso e dolce scende lungo la gola, si è pronti ad affrontare con denti a artigli spianati anche il peggiore degli imprevisti!


mercoledì 16 marzo 2011

Eresie...

Che titolo potente questa sera, vero?Lo so, sono particolarmente ispirata!
E tutto deriva dal fatto che domenica sono andata a vedere uno spettacolo su Giordano Bruno in quel di Bologna e, beh, è stata una cosa favolosa, a dir poco!Tralasciando il fatto che quella meraviglia aveva per me un significato tutto particolare e intimo, credo che non ci sia stata persona in sala che sia rimasta indifferente...e la magia del teatro sta proprio qui!Scuotere la gente da questa monotonia di esistenza, farci sentire per poco più di un'ora totalmente presi e coinvolti in qualcosa che è altro da noi ma che fa vibrare qualche corda segreta, laggiù nel profondo...

Beh, io di Giordano Bruno non sapevo quasi nulla se non che è morto bruciato in Campo dei Fiori (lo sapevate che è l'unica piazza antica di Roma senza una chiesa?) e non è che ora mi consideri una grande esperta ma tra le altre mille riflessioni che quell'allestimento ha fatto fiorire nella mia testa e nel mio cuore, ce n'è una che vorrei condividere con voi.

Tutto il mio ragionamento è partito dal presupposto che Giordano è stato un uomo che ha accettato di farsi bruciare vivo. Cavolo. Ci vuole coraggio ragazzi miei. Ora, lasciamo stare che anche lui ha tentato di salvarsi la pelle (e chi non l'avrebbe fatto?) ma alla fine ha detto "Ok ragazzi, io non cambio idea e sono disposto a morire per questo". Oggi se vogliamo fare un conto ideale degli uomini e delle donne disposti a morire per i propri ideali credo bastino due mani e forse qualche dito avanza anche, ma in passato di persone così ce ne sono state eccome. E me questa cosa fa pensare. E va beh, la morte era un concetto molto diverso in passato: diciamolo era molto più facile morire! L'aspettativa media di vita era drammaticamente bassa e, se proprio non eri abbastanza sfortunato da finire nelle mani dell'inquisizione, c'erano sempre le malattie che arrivano e falciavano interi paesi, i cataclismi, la fame, il freddo e compagnia bella...per questo motivo posso ammettere che forse gli uomini e le donne del passato erano meno sconvolti dal'idea di lasciare questo mondo perché la morte era roba di tutti i giorni. Però, morire per difendere qualcosa in cui si crede è roba tosta. sono fermamente convinta che tutti coloro che hanno fatto questo immane sacrificio fossero, per assurdo,persone incredibilmente attaccate alla vita, amanti della vita. Si, perché morire pur di non rinunciare a qualcosa in cui si crede e come dire morire per non rinunciare ad una parte della propria vita. Morire perché si ama troppo una parte della propria esistenza. Forse qualcuno potrà chiamarlo orgoglio. Ma essere orgogliosi fino alla morte, beh, significa proprio non avere un briciolo di sale in zucca e, personalmente, non credo sia il caso delle persone a cui sto pensando. No, io sono fermamente convinta che morire per un'ideale sia la forma suprema di attaccamento alla vita.
E qui parte la seconda parte del mio ragionamento: mi sono messa nei panni di un'eretica. Ma non un'eretica di quelle di infimo ordine, una di quelle povere donne che venivano prese e bruciate con l'accusa di stregoneria. No no. Un'eretica di quelle serie, con tutte le carte in regola: scritti eretici, filosofie eretiche, comportamenti eretici e tutto il resto. E ovviamente in questo caso, se voglio ambientare la mia vita da eretica all'epoca di Giordano, avrei dovuto essere un eretico. Nessuno avrebbe preso sul serio una donna (tralasciamo il caso di Giovanna d'Arco: lei non era una filosofa, sentiva le voci e combatteva con tanto di armatura...). Dopo essermi immaginata me stessa in queste condizioni mi sono chiesta: io mi sarei fatta bruciare? o avrei fatto come Galileo? Si, perché tutti ricordiamo Galileo, ma lui ha abiurato, cioè ha rinunciato alle proprio tesi per evitare il supplizio...con buona pace della mia professoressa di fisica del liceo che lo ritiene un eroe, questo è un fatto. Galileo non è morto pur di affermare che la terra ruota attorno al sole. Quando gli hanno fatto vedere i ferri della tortura ha detto "stiamo scherzando ragazzi??col cavolo!". Allora, io sarei stata Galileo o Giordano?
E arrivata qui non mi sono ancora riuscita a dare una risposta.
Mi piacerebbe affermare spavalda di essere disposta a farmi arrostire per un'idea, ma la morte e soprattutto questo genere di morte, fa paura. E scommetto che anche Giordano ha avuto paura, là in mezzo a Campo dei Fiori con le fiamme che lambivano la pelle. E mi chiedo se in quel momento non gli sia passato per la testa il desiderio tornare indietro. Di poter fare come Galileo.
Non credo, perché quell'uomo era davvero forte nelle sue idee, ma non potrò mai saperlo per certo.
E non credete che il mio sia un ragionamento astratto, fatto così tanto per passare il tempo.
Oggi, qui, in questo mondo, ce ne ancora di gente (sempre poca, ma c'è) che muore per un'idea: non saranno filosofi o scienziati ma si muore ancora per quello in cui si crede. E anche dove non si muore l'eresia esiste ancora e non è più solo la chiesa che la condanna. E spesso, eretico è chi è disposto a rischiare un po' per seguire le proprie passioni, chi cerca di discostarsi un attimo dai canoni della società, del benpensare, della morale ipocrita dei piccoli paesi di provincia, senza per forza essere un ribelle, restando una brava persona, insomma.

Grazie la cielo, non si muore più sul rogo. E allora, rischiamo ragazzi!Spendiamo fino all'ultima goccia del nostro essere per affermare ciò che siamo, per vivere ogni singolo momento della nostra vita al meglio delle sue possibilità, diamo tutto ciò che siamo per quello che amiamo e amiamo la vita, che la cosa più bella del mondo.

martedì 15 marzo 2011

perfezione imperfetta...

Buonasera a tutti voi!
Giusto ieri vi ho parlato del mio dente del giudizio, che mi sta facendo non poco dannare, e ho esortato più di una volta l'evoluzione a darsi da fare per eliminare questo fastidioso inconveniente...Ora, poiché stanotte ho avuto un sacco di tempo per pensare a causa di Charles (così ho battezzato il mio dente) mi sono messa a riflettere su quanti altri errori di percorso l'evoluzione ha commesso e, dopo aver scoperto che a mio avviso ce ne sono un bel po', stasera mi sono messa a fare una bella ricerca su internet per avvalorare le mie tesi!

Per prima cosa ho scoperto che il mal di denti è il prezzo che paghiamo per la nostra intelligenza: cioè se il nostro cervello fosse rimasto delle dimensioni di quello dei cercopitechi non avrebbe rubato spazio alla mandibola e noi non passeremo le pene dell'inferno a causa dei denti del giudizio. Questa è una notizia che ha molto a che vedere con la mia situazione attuale quindi me la lego proprio al dito: bello, so fare le equazioni e suonare Mozart ma come omaggio una bella visita dal dentista non me la toglie nessuno (che, tra l'altro dire a me devi andare dal dentista e come annunciarmi che sarò sottoposta alla tortura dell'inquisizione spagnola).

Oltre a questo ieri sera mi sono venuti in mente altri errori, tutti confermati: il coccige, residuo della coda che adesso ha l'unica funzione di farci vedere le stelle se cadiamo di sedere, l'appendice, che un tempo serviva per digerire la cellulosa e oggi solo a farci finire sotto i ferri quando decide di infiammarsi, i capezzoli degli uomini, che io ho sempre trovato infinitamente ridicoli...

Tuttavia vagando qua e là in rete mi sono accorta che ciò che io da persona ignorante di scienza avevo notato non erano che gli sbagli più grossolani! In realtà esistono molte altre scomode raffinatezze! Le trovate tutte qui ma io ve ne faccio comunque una sintesi veloce, arricchita dalla mia personale classifica:

quarto posto: la capacità di muovere le orecchie posseduta da alcune persone, tra cui la sottoscritta. Lo so non è esattamente la cosa più seducente del mondo, ma io lo so fare da quando ero all'asilo e adesso ho scoperto che è una capacità che deriva dalle mie doti di cacciatrice primitiva, la quale doveva saper modellare la posizione dei padiglioni auricolari per eliminare il disturbo del vento e percepire meglio i suoni (gatti, cani e cavalli tanto per fare degli esempi lo fanno ancora)

PODIO!
terzo posto: la pelle d'oca. Anche la pelle d'oca e un meccanismo di difesa primitivo, serviva per drizzare i peli e sembrare più minacciosi al nemico che si aveva di fronte (avete presente i gatti quando si gonfiano e soffiano, no?), oltre ad avere la pratica funzione di aumentare la temperatura corporea. Ad oggi le cose che ci fanno venire la pelle d'oca sono molte di più (pensiamo al brivido di un bacio o alla piacere che si prova ascoltando bella musica...) e in queste situazioni, ecco, non serve a nulla...

secondo posto: Il cibo che ci va di traverso. Avete mai visto un gatto strozzarsi mangiando una crocchetta??Ovviamente no e questo perché, per sua natura, il gatto è orizzontale. Esofago e trachea stanno uno sotto l'altra e, essendo che la pappa è più pensate dell'aria, i rischi di praticare una manovra di Heimlich ad un gatto sono notevolmente bassi. Non invece vogliamo fare gli splendidi su due zampe...bene! Però in questo modo la trachea e l'esofago sono uno accanto all'altra e basta che l'epiglottide si distragga un secondo per strozzarsi con una caramella.

and the winner is....
IL SINGHIOZZO!!!si, signori miei...quel noioso fastidio è un regalo che ci arriva direttamente dagli anfibi i quali, dovendo passare più volte dall'acqua alla terra ferma e viceversa necessitavano di un sistema che, una volta buttatisi nella paludosa pozza preistorica, consentisse loro di tappare con forza le vie respiratorie per evitare di annegare...e ta-dah!eccoti il meccanismo perfetto, così spettacolare che l'evoluzione non se l'è sentita di toglierlo a noi anche se, salvo casi eccezionali, non viviamo esattamente nelle stesse condizioni di un tritone...il risultato?? Far passare il singhiozzo è praticamente impossibile!

Quindi, ecco qui, siamo esseri spettacolari, calcolati al millesimo di millimetro, dotati di un'intelligenza che nessun'altra creatura possiede, ma in fondo, non così perfetti come pensiamo...

lunedì 14 marzo 2011

stupidità dentale...

Lo ammetto...è vero...si si...in questo periodo chi leggeva quello che ho scritto ha probabilmente pensato che fossi sull'orlo di una crisi di nervi!In realtà, ad essere sinceri, non è stato un periodo così drammatico: una volta sciolta l'orribile attesa (è andato tutto bene alla fine...proprio come volevo che andasse!molto contenta!) direi che potrei classificare queste settimane come decisamente buone!Solo, probabilmente ho scritto nei momenti in cui ero più frustrata (la neve resta fuori da questo discorso: io e lei non andiamo d'accordo nemmeno nei periodi più rosei...) e di cose che necessitavano di venire sfogate!

Parlando d'altro: il mio dente del giudizo è veramente stupido! Stanotte siamo stati svegli noi due, tutta la notte...molto romantico! Il bello è che questa maledettissima zanna è perfettamente dritta, l'incubo di tutti i dentisti, che questi dentoni li tolgono per sport...Beh, malgrado la sua estetica perfezione, l'infame sta facendo tanto di quel disastro per annunciare a tutti la sua venuta ad esistenza che ho metà della faccia completamente indolenzita e dolorante! Ma io dico: cosa ce ne facciamo dei denti del giudizio??Non sono abbastanza tutti gli altri??Suvvia evoluzione, non siamo mica triceratopi divoratori di piante pleistoceniche...e su!e toglili quei denti inutili!
E poi perché nascere così, a vent'anni d'età? Cos'é, con la maturità servono zanne in più?? Fino ad ora sono riuscita a nutrirmi senza troppi problemi, non è che adesso mi metto a masticare con l'angolo più estremo della bocca...
Che poi questi cosi o sono storti e te li tolgono o, ficcati come sono nel fondo più buio dell'atro, si cariano prima o poi, anche se si ha un'igiene dentale degna del signor Boccasana, e sono da otturare, cosa che, ammettiamolo, non è esattamente piacevole...

insomma adesso mi ritrovo dipendente dal moment e con questo dentone che fa capolino nella povera gengiva straziata...ditemi voi quanto giudizio e maturità c'è in tutto questo!


lunedì 7 marzo 2011

In attesa...

Avete presente quel nodo alla bocca dello stomaco che si attorciglia quando si attende qualcuno o qualcosa? E' una delle cose più sgradevole che esista...

Io in questo periodo, da tre giorni per essere precisi, sono in attesa. Per essere ancora più precisi sono in attesa di una risposta. E io odio aspettare. E più forte di me, in queste cose sono impaziente per natura.
Odio quel groppo che sento in gola. Perché diavolo non mi rispondi???
So che sei infinitamente occupato in questi giorni ma, ti prego, ti scongiuro, dammi un segno di vita!Non so cosa sia successo...cavolo!Tu non lo sai, ma poi io penso al peggio!
Mi faccio mille viaggi...forse ho detto qualcosa di sbagliato??ma...eppure...non credo tu sia così infantile da non rivolgermi più semplicemente la parola...e poi abbiamo già fatto altri programmi!Cosa ne sarà di loro??Miseria...quanto non sopporto di stare così!Bisognerebbe pensare ad altro...ma non è così facile...

Dopo tutte le belle idee, le belle parole...sparisci così!Echecavolo!Non si fa...mi basta un accenno!un paio di righe...nulla di più...

Sono arrabbiata anche si!ma so, so che appena ti rivedrò, se ti rivedrò, tutto mi passerà perché non ce la faccio a tenere il muso...

Ti prego rompi l'attesa...dammi una risposta!

venerdì 4 marzo 2011

Lieve scende la neve...

Buonasera a tutti!
Quest'oggi, dopo le riflessioni profonde dei giorni scorsi, che devo dire stanno dando ottimi frutti e splendidi brividi, parlerò di un argomento decisamente più leggero, in tutti i sensi: la neve!
Ora non so cosa stia succedendo a casa vostra ma qui nel mio borgo natio la situazione meteorologica è drammatica.
La mia settimana a Ferrara (tralasciando che per questioni di lezioni inizia di martedì) è cominciata con una giornata di pioggia indicibile: secchiate di acqua dal cielo. E' il clima che odio di più: non fa caldo, non fa freddo; fa umido! Faccio la valigia e metto dentro un abbigliamento confacente al clima: maglioncini, camicie, stivali di gomma, jeans...Per scrupolo (ma così tanto per) infilo anche un maglioncino di cotone e un bel maglione di quelli antiproiettile che usano gli agenti della swat. Prendo il treno, arrivo nella ridente cittadina, la pioggia non accenna a diminuire. La sera vado al cinema. Piove. Vado a bere qualcosa dopo il cinema. Piove. Torno a casa. Piove. Vado a letto. Piove. Predispongo quindi i secchi nei punti strategici della casa: bello il palazzo storico del 1400, peccato piova dentro...
La mattina dopo mi sveglio. Ovviamente piove. Mi vesto per andare a lezione e mi infilo il piumino, non tanto per il freddo quanto per il cappuccio. Arrivo in aula. Ora non so come sia nelle vostre facoltà, ma da noi quando si entra nelle aule sembra di essere lanciati nella savana africana: caldo atroce, riscaldamento a palla, leoni e iene che si aggirano fra i banchi...quel giorno qualche genio aveva aperto le finestre. Risultato: caldo+umidità= foresta amazzonica. Quindi quella mattina avevamo anche scimmie e tucani.
A metà giornata l'asse terrestre si inclina improvvisamente, spostando l'equatore. Esco dalla facoltà: 17 gradi. Stiamo scherzando???? Sono arrivata a casa che mi sembrava di aver appena corso la maratona di New York. Ringraziando la sorte al pomeriggio sfrutto cappotto e maglioncino di cotone per uscire.
Giorno 2: mi sveglio. Mentre sono li che mi crogiolo sotto il piumone avverto uno strano rumore sulle tegole del tetto: non era quello della pioggia, era molto più ovattato e si sentiva appena. Voi sapete già che cos'è ma non potete immaginare i santi che sono venuti giù quando ho aperto le tende (a Ferrara per chi non lo sapesse vanno di moda le tende al posto delle imposte o tapparelle): NEVICAVA!!!Di brutto anche!!Era già tutto bianco e la mia bici arancione era appena visibile sotto quello schifo di neve. Due giorni di neve. Due giorni. Un incubo.
Per capire la mia disperazione occorre però sapere un paio di cose:
1-A mio parere bisognerebbe approvare una legge che consente di nevicare solo da dicembre a metà febbraio (montagna esclusa per non rovinare il turismo sciistico) quando la neve fa Natale, fa presepe, fa caldarroste attorno al fuoco!!NON a Marzo, quando la neve fa schifo, umido e freddo.
2-Con la neve la gente impazzisce (come per San Valentino, avete presente?Però la follia è generalizzata e non colpisce solo i commessi). Tutti diventano isterici. Quando incroci una persona sul marciapiede e si è entrambi dotati di ombrello, piuttosto che scostare quei cosi per fare spazio, la gente si blocca, aspetta che tu la circumnavighi, e poi ricomincia a camminare. Per non parlare dei portici!Tutti fitti sotto i portici, come se venisse giù del napalm. E i ciclisti!
I ciclisti con la neve si dividono i due categorie. La prima comprende tutta quella gente che è in giro per la città in bici, che quando inizia a nevicare smonta e prosegue a piedi, PERO' dove normalmente circolerebbe in bici, ovviamente. Il risultato sono maxi-ingorghi sulle ciclabili e vecchiette spalmate ogni 200 metri.
La seconda categoria riguarda invece quelli che vanno in bici MA con ombrello, visiera, sciarpa arrotolata attorno alla faccia, cane guida, slitta e rompighiaccio. Risultato: non vedono nulla!!!niente, ti arrivano addosso così, sparati a 140 km orari, slittando sul ghiaccio e con l'ombrello che fa da aliante!
E poi, ci sono io. Io con la neve vado in bici e non uso l'ombrello. Cappuccio, guanti e velocità media di crociera di una lumaca. Io con la neve parto semplicemente una decina di minuti prima del solito e andando con calma e con addosso una giacca impermeabile (lo ricordo a tutti: la lana non è impermeabile!) evito di fare dei morti e faccio un uso molto blando del campanello.
Quindi, direte voi, perché un odio così sconfinato per la neve? Beh, è fredda, umida e in città puzza. Si si...in città la neve puzza!Sa di smog, se ne sta lì, grigiolina, ai lati della strada e ti fissa come per ricordarti che Marzo è un mese pazzerello e almeno finché non sarà finito la tua valigia peserà sempre quel chiletto in più...certo, a meno che non passi metà settimana con maglione antiproiettile...non sarà proprio il trionfo del fashion ma almeno so che in caso di sparatoria tra ciclisti impazziti io sono al sicuro!